Sono Desirée e sono
una Visual Designer.
Il 9 marzo del 2020 (primo giorno di lockdown) ho deciso di avventurarmi in questa grande sfida e realizzare il mio sogno: Artefatto.
Per me Artefatto significa un approccio più naturale e sensoriale della comunicazione visiva, voglio lavorare supportando non solo la tecnica ma valorizzando le emozioni e le percezioni sensoriali in grado di raccontare e valorizzare chi si affida a me.
Il risultato?
È stata una bellissima montagna russa, dove ho imparato tanto, grazie a chi si è affidato a me, ai miei colleghi che ho conosciuto in questo cammino e soprattutto grazie all’affetto e supporto dei miei cari.
Oggi Artefatto è cresciuto tanto e sono felice di tutte le nuove sfide e progetti che mi vengono affidati!
Mi rivedo spesso nei brand e professionisti che come me credono nel loro sogno, sensibili, umili e umani, ascolto le loro storie e sento sempre di essere nel posto giusto:
Storie di brand che come Lucciole sanno rendere luminosa e magica una notte d’estate.
Come è nata questa passione?
Sono sempre stata creativa, da piccola l’immaginazione era in grado di farmi creare racconti e illustrarli.
Ho sempre avuto anche una sensibilità e un senso di giustizia per prendermi cura del mondo e delle persone.
A scuola ho seguito la via artistica, ma nonostante tutto mi sentivo sempre in gabbia, poco libera di esprimermi, scoprire e creare.
Ho raggiunto la mia libertà e la mia consapevolezza all’università che mi ha permesso di esprimere tutto ciò che per me era importante nella mia tesi, riuscire a utilizzare il design per fare qualcosa di giusto.
Nella mia tesi ho voluto utilizzare le percezioni sensoriali nel design per creare un prelibro per bambini non vedenti e riuscire a raccontare i colori tramite il tatto nell’utilizzo della carta.
Un libro che insegna e unisce bambini, che siano non vedenti o normo vedenti.
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